MAURO STACCIOLI | Biografia | |
Sensibile ambientale | ||
a cura di Alberto Fiz | ||
Terme di Caracalla | ||
13 giugno – 30 settembre 2018 |
La prima retrospettiva dedicata all’artista toscano dopo la sua scomparsa è stata promossa dalla Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, in collaborazione con La Galleria Nazionale di Roma, l’Archivio Mauro Staccioli ed Electa.
Ventisei opere segnano le monumentali rovine delle Terme di Caracalla e i suoi sotterranei.
Sedici sculture – come Seneffe in acciaio tubolare di dieci metri di diametro, o Portale in acciaio corten di dieci metri d’altezza – dialogano e interagiscono con l’imponente complesso termale romano. Non mancano numerose opere storiche come Barriera o Piramide.
Le altre sculture, dalla geometria primaria, spesso dall’equilibrio sospeso – quali il Triangolo dai lati curvi, l’Ellisse verticale o il Cerchio imperfetto – sono allestite nei suggestivi sotterranei delle Terme che custodiscono gli antichi reperti.
“Nelle sue creazioni, le forme s’inseguono in un desiderio costante di semplificazione che le rende immediatamente comunicabili. Ma non ci sono regole auratiche e l’opera d’arte va incontro alla devianza e all’instabilità in modo da porsi come corpo vivo, critico e provocatorio nell’ambito della società. Una geometria intuitiva la sua, che decreta l’incontro con il tempo e con la storia dove Staccioli “preferisce governare l’insicurezza dell’ideazione” piuttosto che affidarsi all’accademismo dei segni predefiniti.” Tratto dal saggio di Alberto Fiz che introduce l’ampia monografia edita da Electa con interventi e testimonianze di Marco Bazzini, Bruno Corà, Hugh Davies, Massimo Mininni, Robert C. Morgan, Giuseppe Panza di Biumo, Simona Santini e un’intervista di Gillo Dorfles.