MAURO STACCIOLI |
Cataloghi | |
gli anni di cemento 1968 – 1982 |
Mostra 2012 | |
Biografia |
Questo volume dedicato a Mauro Staccioli: gli anni di cemento 1968-1982 non vuole essere un libro d’occasione e neppure un catalogo ragionato, ma desidera piuttosto fornire i principali elementi per approfondire la conoscenza di questo primario nucleo del suo lavoro.
Andrea Alibrandi in catalogo
Già in tali opere, che si possono considerare insieme a un gruppo di altre, il nucleo iniziale del lavoro di Staccioli nella temperie degli anni ’68-’69, fortemente segnati dal rovente clima politico-culturale, sono tutte presenti le mozioni e le esigenze interne ed esterne alla loro concezione, fattura e forma. Staccioli, allora poco più che trentenne, aveva già alle spalle un trascorso di attivismo politico e di insegnamento di discipline artistiche in Sardegna, dove aveva, altresì, contribuito a fondare con altri intellettuali il “Gruppo di iniziativa”. Non per caso, tuttavia, queste opere appena evocate e le altre databili entro il 1971 – un triennio significativo per la formazione del lessico di Staccioli – si definiscono con l’impiego del cemento e del ferro, in forme solide geometriche e con punte, quasi in risposta a una immersione nei contesti urbani di città prima come Lodi e poi come Milano, ove il rapporto tra l’individuo e la realtà topologica urbana è contraddistinto da una tensione permanente e da un ruvido confronto quotidiano sia nei luoghi di produzione, sia in quelli di studio, sia nella semplice dinamica giornaliera.
Bruno Corà, Mauro Staccioli: gli anni di cemento, in catalogo