HSIAO CHIN | Giornale | |
Una retrospettiva 1960-1997 |
Mostra 2024 | |
Biografia |
In Europa, Hsiao riconosce immediatamente un’affinità tra la sua pittura e l’Arte Informale; anzi, nel vocabolario gestuale di quest’ultima rintraccia il terreno di una possibile ibridazione tra tradizioni estetiche occidentali e orientali. Tuttavia, i riferimenti, spesso indebiti, di molti pittori informali all’arte calligrafica orientale lo spingono a riscoprire le motivazioni filosofiche che storicamente animarono i letterati cinesi.
Hsiao entra in dialogo con i maggiori esponenti di movimenti artistici coevi a Punto – dallo Spazialismo alle Nuove Tendenze – mettendo in discussione il sostrato scientista e produttivista del tardo modernismo europeo e anticipando i diffusi riferimenti alle filosofie orientali dell’arte degli anni Settanta (si pensi solo alle massime boettiane di ascendenza zen come “mettere al mondo il mondo” o “dare tempo al tempo”).
Michele D’Aurizio