CLAUDIO ABATE | Cataloghi | |
the bathroom |
Mostra 2008 | |
Mauro Panzera, A proposito di un recente ciclo di immagini di Claudio Abate
[Mi è difficile scindere il film della storia dell’arte contemporanea, intendo le opere, le installazioni, le performances, tutto ciò che era per sua natura irripetibile, dagli scatti fotografici di Claudio Abate. Ciò che è stato per me, in un tempo di inconsapevolezza, documentazione, ora è, in un suo modo sottile, a sua volta opera.
La ricerca della “visione esatta” dell’opera, che fu di Medardo Rosso e di Brancusi, pare proseguire nel lavoro di Claudio Abate. In ciò costruttore di quella categoria del “fotografo d’arte” che l’Italia ha ampiamente fornito alla contemporaneità…]
[…Ora siamo di fronte ad una nuova indagine, una serie cadenzata in 10 immagini + una che fa da voce esterna. Il formato della serie è rigorosamente quadrato, mentre “la voce esterna” è rettangolare, ma in verticale, come si addice alla tradizione pittorica del ritratto.
Un’indagine poliziesca intorno ad un luogo emblematico dell’igiene e la rassicurazione esterna: Tutto sotto controllo. Un autoritratto specchiato nella candida tazza del bagno…
…Strutturalmente domina la griglia, piastrelle quadrate marcate da linee nere profonde, inevitabile il riferimento a Mondrian, in associazione al suo pensiero di un mondo igienico immobile. Ma è presente anche la linea curva, come particolari di sculture di porcellana. Il tema del quadrato si raddoppia nel formato della stampa fotografica. Ma l’allusione a Mondrian può guadagnare corpo se si nota che il taglio dell’immagine è spesso ruotato di ca. 90° così da indurre la percezione della linea diagonale. Ciò fa sì che lo spazio architettonico spinga in direzione dell’ossessività – viene in mente la cabina telefonica di Hitchcock ne Gli uccelli…]